Una delle cose più difficili per chi scrive, non è scrivere. Non è la creatività. Non è inventare storie. Non è trovare un editore. Non è promuovere e vendere il proprio libro.
È durare nel tempo.
Sembra banale, ma di solito quando ci si fa prendere dall'entusiasmo dei primi tempi, dell'inizio, quando tutto sembra facile, quando il percorso da intraprendere sembra un'avventura o quasi un gioco che ci può regalare tante novità e grandi opportunità, si crede che gli ostacoli siano tutt'altri.
Ci sono passata anche io.
All'inizio è stato difficile trovare qualcuno che volesse leggere ciò che avevo scritto, ciò in cui credevo, magari un editore. E, in effetti, nel corso dei primi tempi, era proprio questo l'ostacolo iniziale perché esigeva una grande voglia di crederci per forza per ottenere un obiettivo preciso.
Photo by Pixabay.
Oggi gli scrittori moderni, i giovani, hanno molte più opportunità, al riguardo, rispetto a chi un tempo ha dovuto scalare una vera e propria montagna di incredulità, perché agli sconosciuti non si crede, in quanto hanno ancora tutto da dimostrare. È abitudine, piuttosto, ignorarli in quanto essi non possono portare alle casse di un'impresa, ovvero una casa editrice vista come azienda vera e propria, un fatturato che valga la pena il tempo da spendere per ciò che hanno scritto.
Ecco
che la strada comincia da subito in salita per chi scrive. Perché
superare tutto questo è molto arduo e necessita pazienza, costanza,
preparazione, voglia di mettersi in gioco, rischio, impresa, anche
denaro quando capita di dover investire su se stessi, quando nessuno è disposto a farlo, e puntare su ciò che crediamo di poter offrire di buono.
Quando,
però, si pubblica e sembra di aver superato l'ostacolo gigante della
prima casa editrice, bisogna venderlo il libro, farlo conoscere,
girare, creare occasioni d'incontro e presentazioni letterarie in
grado di farci notare come scrittori. Anche questo è un ulteriore
passo verso la carriera di chi ama scrivere. Un passo importante e molto impegnativo.
Ma ciò che più bisogna ricordare è che, un passo dopo l'altro, a ogni pubblicazione si ripeterà la solita tiritera, a meno che non si riesca a ottenere un enorme successo con tutti i libri pubblicati e non si conquisti una minima popolarità e un seguito di lettori destinati a creare una nicchia ben precisa di estimatori pronti ad acquistare tutto ciò che si scrive.
Lo scrittore o la scrittrice, anche in questo caso, dovrà dimostrare di valere. Sempre e comunque. E di voler continuare lungo questo stesso percorso per anni, tanti anni, magari per tutta la vita come seconda attività personale, hobby o quel che sia, in modo da superare l'ostacolo più grosso: la dimostrazione di saper durare nel tempo e quindi di essere capaci di continuare a scrivere e a pubblicare per una bella fetta di vita. Cosa non da tutti che consta di molta produttività e tanta voglia di creare dal niente i pezzi che andranno a comporre il puzzle della nostra carriera.
Voi riuscite a immaginarvi, quindi, ancora a scrivere e a pubblicare i vostri libri tra dieci o vent'anni con lo stesso entusiasmo e le stesse motivazioni dei primi tempi? Magari con la stessa dedizione?
Credete sia facile o possibile?
Tiziana Iaccarino
Author & Blogger
Commenti
Posta un commento