“L'estate degli amori segreti” è il secondo volume della serie che in inglese è intitolata “The wild isle” ovvero l'isola selvaggia, riferendosi all'arcipelago di St.Kilda, cui fa parte l'isolotto disabitato e più inospitale di Hirta, al largo della Scozia nell'oceano atlantico, che è stato evacuato nel 1930.
La scrittrice racconta di aver studiato moltissimo e di essersi documentata circa questa storia e di aver basato i suoi romanzi, tutti fantasiosi circa i suoi personaggi, proprio in questo luogo all'epoca di quello che è stato considerato un evento.
LA SERIE “THE WILD ISLE”.
I primi due volumi della serie tradotti in italiano si intitolano “L'ultima estate con te” (The last summer”) e “L'estate degli amori segreti” (The stolen hours) e raccontano, ciascuno, degli amori proibiti e disperati delle ragazze di quel luogo: prima conosceremo Effie, poi Mhairi, in seguito, nei volumi successivi, Flora e poi Jayne. Tutte amiche, vicine di casa, legate da un filo sottile, i loro segreti, le loro confidenze, la loro comune vita selvaggia cambiata irrimediabilmente con l'evacuazione dell'isola su cui abitavano.
Gli altri due volumi in italiano usciranno di certo in futuro con titoli che, spero, si avvicinino agli originali.
Intanto, potete godervi le prime due vicende che vi offrono le storie di Effie e Mhairi e valgono davvero la pena di essere lette.
LA STORIA DI MHAIRI E DONALD.
In questo secondo volume si racconta di Mhairi, una ragazza che conoscerà il vero amore, Donald, passando attraverso una serie di dilemmi e di disagi, l'ingenuità di un'adolescenza ormai andata e l'inesperienza di una ragazza divenuta donna per caso.
Se
ci si inventa un matrimonio per convenienza, dopotutto, e poi si
comprende che il vero amore è sempre stato a portata di mano, per
quanto proibito e irrazionale, allora tutto può sembrare illogico e
impossibile sul momento.
Il destino, però, può sempre cambiare le carte in tavola e stravolgere l'esistenza di chi nutre sentimenti autentici perché capaci di creare storie di spessore, che diventano giganti, importanti, a volte stravolgenti, devastanti, e crude nella loro realtà.
La scrittrice, anche in questo volume, non ci risparmia i dettagli sulla vita cruenta che gli abitanti di Hirta svolgevano, di come si nutrivano, di come si riscaldavano per l'inverno, di come sopravvivevano alla loro condizione che, per quanto disagiata, diventa quasi affascinante dal punto di vista romanzesco.
Ogni storia è narrata con minuzia di particolari, con descrizioni accurate, con professionalità e grande dimestichezza linguistica riuscendo a rendere reale ciò che si legge al punto da permettere al lettore di accedere alle sue pagine senza quasi accorgersene.
Questa capacità della Karen rende ogni opera un capolavoro, un grande classico, una meravigliosa opportunità di conoscere lo stile romantico e creativo di chi ha fatto della scrittura la sua attività primaria nella vita in modo tanto preponderante.
KAREN SWAN SUPERA SEMPRE SE STESSA.
Karen Swan è una delle scrittrici britanniche che amo di più, che mi offre la garanzia di evadere con ogni lettura, di viaggiare veramente, di immergermi in mondi come fossero oceani, di vivere vite di personaggi inventati ma tanto reali da farmi credere siano esistiti sul serio. E ogni volta è capace di superare se stessa, di offrirti il meglio che uno scrittore può fare per il suo pubblico.
UNA LETTERATURA D'ÉLITE.
La sua scrittura è quasi d'élite, però, non destinata a tutti, a mio avviso, in quanto fa parte di una narrativa di prestigio e di esperienza che non si racconta con leggerezza usando termini commerciali presenti nei romanzetti d'appendice, ma evidenzia una preparazione alta con racconti raffinati e spesso elevati in termini di espressione linguistica.
Nei suoi romanzi non troverete la storiella mordi e fuggi, per intenderci, a cui il mercato si sta abituando, pur di fare numeri e di far fare cassa ai grandi gruppi editoriali. Piuttosto troverete vicende articolate e ben costruite, assolutamente originali, in quanto fantasiose, destinate a un tipo di lettore abituato a romanzi di stampo classico, quasi antico, ma modernizzato nella sua produttività.
LA MIA VALUTAZIONE.
Commenti
Posta un commento