Voglia di trame coinvolgenti.

A volte mi chiedo quante lettrici, e book blogger, come me siano stanche di doversi mettere alla continua ricerca di libri “particolari”, diversi dai soliti, da quelli che ti suggeriscono i librai, di certo in buonafede quando ti indirizzano verso un titolo piuttosto che un altro, anche se fanno gli interessi di alcuni circuiti editoriali – e questo non è un mistero per nessuno – oppure da quelli che si trovano sulle classifiche, spesso ai primi posti per conquistare la massa, o ancora da quelli di cui altri celebrano le meraviglie.


Partiamo dal presupposto che abbiamo tutti gusti diversi. Che ciascuno di noi possa amare un genere piuttosto che un altro, e che spesso magari leggiamo sia invogliati da una presentazione letteraria, anche online, fatta bene, che da una trama, magari da una copertina, magari da uno scrittore o da una scrittrice di talento, e non sempre da ciò che ci suggeriscono gli altri.

Va detto che sui social imperversano titoloni di questo e di quello e che spesso se avessi dovuto seguire alcuni suggerimenti, avrei reputato di minor gusto o poco convincente un determinato libro.

A me piace scegliere in base all'istinto oltre che in base a una serie di fattori.

Non cerco, e non ho mai cercato, a tutti i costi di accalappiarmi il titolone appena uscito, quello scritto, si fa per dire, dal divo di turno, o dal giornalista che vuole fare sensazionalismo, o magari trame trite e ritrite che mi ricordano altre storie.

Nella maggior parte dei casi, ormai, le storie si somigliano troppo spesso. Non che ci sia malafede o plagio. Magari c'è una forte mancanza d'inventiva, di idee, di creatività, di trame che coinvolgano davvero il lettore.

Mi è capitato di notare spesso trame molto simili, trame che raccontavano le stesse identiche cose, i sentimenti di personaggi diversi ma in situazioni uguali, già lette e rilette.

E allora la ricerca si è fatta sempre più ardua. La ricerca di un buon libro, intendo, la ricerca di una storia che mi desse qualcosa di diverso, qualcosa di più, qualcosa di coraggioso, perché spesso ci vuole coraggio nel pubblicare romanzi che si diversificano, soprattutto quando il mercato va in una sola direzione. Se le case editrici pubblicano la solita roba è per andare sul sicuro, per garantirsi delle vendite certe, per ottenere degli introiti che, diversamente, sarebbero troppo sul forse, e questo le aziende, quali sono le case editrici, non se lo possono più permettere, dato che i tempi sono davvero duri. E lo si evince anche dalla poca dimestichezza con la variazione dei costi, sempre più alti, anche delle versioni digitali dei libri, in quanto solo determinati prezzi possono garantire determinati introiti entro un lasso di tempo prestabilito.

La voglia di trame nuove, di storie originali però, non c'entra niente con le leggi di mercato di chi i libri li fa e li vende. Perché chi li compra, li legge e li recensisce, spesso, ha bisogno di evadere con opere che tentino di allontanarsi dai soliti cliché. Non è semplice. Eppure non è impossibile se, prima dell'acquisto, si fa attenzione alle trame. A volte non serve molto per farle diventare dissimili, a volte serve poco, altre serve maggiore intraprendenza da parte di chi propone quello che deve andare in commercio. Anche il mercato, dopotutto, cambia spesso i suoi trend. E chi le decide le tendenze? Il pubblico, certamente. Quindi sta sempre ai lettori, tramite i loro gusti, ma anche i loro acquisti, far comprendere a chi produce libri che, a volte, potrebbe rivelarsi più vantaggioso cambiare direzione piuttosto che percorrere sempre la stessa strada.

Non vi pare?


Tiziana Iaccarino

Author & Blogger







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