Ho letto con curiosità e interesse il romanzo “Prima regola: non innamorarsi” di Felicia Kingsley, della quale sto recuperando molti libri che avevo già acquistato e che sono nel mio kindle da tempo immemore.
Questa storia mi ha affascinato perché non è la classica commedia romantica, di quelle a cui la Kingsley ha abituato le sue lettrici, ma è molto particolare, sia per le ambientazioni, sia per la trama, sfociando in un suspence romance che ha delle sfaccettature di intrigante giallo e sia per il modo in cui viene tutto raccontato.
Un romanzo che racconta le dis-avventure di due ladri in piena regola, che somigliano molto a Bonnie e Clyde, anche se quei due erano criminali in piena regola.
In quest'opera troviamo, invece, Sylvie e Nick, entrambi con una missione da compiere, rubare, anzi entrare in possesso del diario segreto di Giacomo Casanova – ma ne è esistito davvero uno? - e scovare tutto ciò che esso cela portandoci a conoscere anche la vita del celebre tombeur des femmes veneziano e di tutto ciò che la sua epoca gli ha concesso.
Andremo a scoprire, quindi, aspetti di storia e aspetti di una Venezia misteriosa e celebre, di un'avventura emozionante e intrigante, di una coppia di protagonisti che ci farà entrare nel suo mondo in punta di piedi per poi ritrovarci invischiati nella loro abitudinaria libertà di vivere alla giornata.
I ladri sono abituati in questo modo, dopotutto.
E proprio come Bonnie e Clyde, i due finiscono per innamorarsi, ma questa è una storia tormentata e difficile, perché si sa che in amore serve avere fiducia nell'altro, e sia Sylvie che Nick, per antonomasia, essendo ladri, non sono abituati a fidarsi di nessuno.
Non si possono fidare dell'uno e dell'altro, perché c'è sempre la possibilità che l'uno faccia le scarpe all'altro. C'è sempre la possibilità che uno dei due fugga col bottino, o imbrogli l'altro. C'è sempre la possibilità che uno dei due cambi idea all'ultimo minuto per lasciare nei guai chi rimane sulla scena del delitto. Sì, perché, a un certo punto, i due diventeranno anche una sorta di investigatori, dopo essersi trovati sulla scena di un delitto. Chi è che voleva, come loro, il diario di Casanova? Chi voleva fregarli, quindi anticiparli? Chi voleva infangarli e farli finire in carcere?
Una delle prerogative di questa storia è il velo di mistero che aleggia su tutta la vicenda e che riesce a conquistare il lettore da subito, coinvolgendolo nella trama, e portandolo alle ultime pagine con la voglia di saperne di più.
L'unica cosa che non mi ha convinto, a essere sincera, è stato il finale. L'ho trovato un po' azzardato, un po' fuori corda, un po' paradossale rispetto all'intera storia. Ma ci sta, da parte dell'autrice, voler sorprendere fino alla fine i suoi estimatori.
LA MIA VALUTAZIONE
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