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I tropes vi aiutano a scegliere un libro o vi allontanano?

Con questo articolo non voglio criticare chi scrive argomenti sempre uguali: hate to love (dall'odio all'amore), enemies to lovers (da nemici a innamorati), friend to lovers (da amici a innamorati), love to triangle (triangolo amoroso), second chance to love (seconde possibilità in amore), forced proximity (una vicinanza forzata), spicy (con scene piccanti) e roba del genere che, pur conoscendo poco l'Inglese, potreste immaginare da soli. In primo luogo, mi domando se catalogando determinati libri con argomenti già “rivelati”, quindi prestabiliti, questo non faccia male al marketing, ovvero al suo successo sul mercato, in quanto un lettore che già sa cosa aspettarsi da una storia forse potrebbe non esserne più interessato. Se io ho voglia di acquistare un romanzo che mi viene presentato con tot tropes (argomenti già rivelati e contenuti nello stesso) non so se poi lo acquisterò, per il semplice motivo che mi saranno già state date delle indicazione circa le tematiche cont

Racconti o romanzi?

Cosa è meglio scrivere: racconti o romanzi? Dedicarsi a tempo pieno a storie brevi o a elaborati più complessi, lunghi, corposi, di un certo spessore e che necessitano un determinato periodo di studio, preparazione, documentazione, capacità nel creare dal niente una storia veramente approfondita, con tanto di particolari, e ben sviluppata fino al suo epilogo? Sono due scelte ben diverse. I RACCONTI. I racconti sono storie brevi, non particolarmente fulgide di dettagli, in quanto non necessitano una grande specificità nel tipo di scrittura, né una preparazione per inventarne la trama. Esistono racconti brevi e racconti lunghi che, però, nulla hanno a che fare con la stesura di romanzi. I racconti brevi, così come quelli lunghi, possono essere sia utilizzati per partecipare a concorsi letterari, così da muovere i primi passi in un ambiente diverso dal proprio, che proposti a una casa editrice per tentarne la pubblicazione, o magari essere autopubblicati perché comportano un

Meglio affidarsi alle recensioni o no?

Quanti di voi acquistano sui maggiori store online e si affidano al parere altrui per decidere un acquisto? E per parere altrui , intendo dire alle recensioni rilasciate da altre persone, utenti, clienti, account, persone fittizie, nomi magari inventati o reali, che vi dicono la propria su quel preciso prodotto, su quel servizio, su quell'agenzia, su quel libro. Quanto conta per voi il parere altrui? Tanto o poco? Vi lasciate influenzare dallo stesso o semplicemente leggete ciò che scrivono per farvi un'idea o per mera curiosità e poi decidete per conto vostro? Io amo provare sempre in prima persona un prodotto, un libro, un servizio, un'esperienza per poterla consigliare o meno, leggo le recensioni di rado, a volte soltanto per curiosità, dopodiché decido da sola cosa fare. Per prima, sono una cliente e amo acquistare online, oltre a ciò recensisco ogni tipo di prodotto, libro, accessorio, servizio, agenzia e quindi consiglio agli altri, in base alla mia esperienza,

Sorprendimi!

“ Sorprendimi!” è un romanzo di Sophie Kinsella uscito nel 2018 ma che io ho letto di recente e di cui volevo parlarvi in questa recensione. Premesso che la regina del chick lit internazionale ha sempre una grande capacità di catturare l'attenzione del lettore, coinvolgerlo nei suoi capitoli e tenerlo incollato alle sue pagine, c'è da dire che un valore aggiuntivo è dato dalla varietà di storie con le quali riesce a trasmettere un messaggio ben preciso, a farci riflettere sui valori della vita. Anche in questo libro, come in tutti quelli che ho letto, troviamo una storia molto divertente ma, allo stesso tempo, interessante perché ci fa riflettere circa l'esistenza umana, i rapporti di coppia, il matrimonio, la durata dello stesso e soprattutto l'amore e la volontà di due persone di voler rimanere per davvero insieme per tutta la vita, o quasi. Dan e Sylvie sono una coppia inimitabile. In questa storia troviamo una protagonista e un protagonista, moglie e marito,

Scrivere un'esperienza personale.

Avete mai pensato di scrivere un romanzo basato su un'esperienza personale? Se sì, quale? A volte l'idea per una trama nasce proprio dalla realtà, da un ricordo, da un'emozione, da un periodo particolare della vita, da un incontro, da un'avventura, da una vacanza, da un percorso di studi o di lavoro. A volte le storie che leggiamo sono spunti di vita vissuta, che poi vengono romanzati ad arte ovvero adattati allo stile letterario che deve essere contenuto in un libro. A volte manca l'ispirazione. A volte manca la voglia di scrivere. A volte manca l'esperienza per farlo. A volte non si sa come farlo. Io direi che un'ottima idea può arrivare proprio dallo scrittore o scrittrice che si mette davanti al computer, in quanto può raccontare un diario personale, per cominciare, nel quale scrivere un periodo della sua vita, un ricordo o un evento che l'ha particolarmente segnato, o colpito, o cambiato, e da qui far nascere una storia del tutto inventata. Uno