Anna Maria Dall’Olio è una poetessa e scrittrice italiana che ha coltivato la sua passione per la cultura e l’arte trasmettendola, in primis, ai suoi alunni quando insegnava, e poi a tutte quelle persone che la frequentavano e la incontravano, ai lettori e agli estimatori, a chi la seguiva attraverso una pagina social o grazie a un incontro letterario.
Un incontro, il nostro, che ha avuto luogo molti anni fa e di cui mi sento molto fortunata in quanto Anna Maria è un’artista a tutto tondo, una di quelle divulgatrici di cultura che apprezzi perché te la fanno amare, perché ti fanno appassionare ai testi, ti rapiscono, ti acchiappano, ti conquistano, ti avvincono.
Poetessa, studiosa, grande interprete e scrittrice, Anna Maria ha saputo coniugare la sua passione con la sua professione sempre inerente lo studio e i libri, trasformandola, sviluppandola, modellandola, plasmandola e arrivando a un pubblico sempre più vasto.
Tra le sue opere si annoverano raccolte di poesie molto apprezzate come “L’angoscia del pane” (LietoColle Edizioni), “Latte & Limoni”, “Fruttorto sperimentale” e “Si' Shabby Chic” (La Vita Felice Edizioni), “Evoluzioni” (Il Convivio Edizioni), la raccolta di racconti “In vettura!” (Amazon KDP), “Segreti” (Robin Edizioni) e più recentemente “Stagioni” (Di Carlo Edizioni).
Ciao Anna Maria, come stai? È sempre un piacere per me intervistarti, e soprattutto per il mio blog.
Cominciamo con il dire che hai appena conquistato un ulteriore premio, questa volta alla carriera. Ce ne parli?
RISPOSTA:
Quello che ho ricevuto a Scandicci il 13 maggio è il secondo premio alla carriera (il primo risale all’ottobre scorso). In realtà, partecipavo al concorso “Litterae Florentinae” col romanzo “Segreti”, ma evidentemente la giuria ha voluto riconoscere la mia produzione quasi ventennale non dedita esclusivamente a un solo genere letterario. Come il primo, anche questo premio alla carriera è giunto inaspettato.
Hai al tuo attivo moltissime pubblicazioni di liriche. Qual è la tua preferita e per quale motivo?
RISPOSTA:
Sceglierne una è come preferire un figlio a tutti gli altri. Parlerei della prima, “L’angoscia del pane”, senza la quale probabilmente non ci sarebbe stata altra produzione poetica. Se i più mi conoscono è grazie a questo libriccino che ha percorso tutta l’Italia, ha avuto il privilegio della seconda ristampa e della seconda edizione. Anni fa l’editore Camelliti (che di poesia si intende) la definì “un piccolo classico”.
Dalla lirica sei passata alla prosa. Raccontaci come è avvenuto il passaggio e cosa hai cominciato a raccontare.
RISPOSTA:
È vero che la mia attività poetica ha preceduto la mia prosa, ma è stato un caso: infatti ho incontrato Gianni Cascone (teatro, poesia) prima di Enzo Fileno Carabba (romanzo) e Julio Monteiro Martins (racconto). Prima o poi avrei comunque scritto racconti: mia madre era una contadina che mi narrava storie – spesso dure e amare - di vita vissuta (anni ‘30 - ‘50). Secondo lei, eravamo entrambe anelli di una catena che si sarebbe chiusa da parte nostra aprendo un nuovo anello con l’ascolto/la lettura delle nostre storie raccontate.
La tua opera più recente si intitola “Stagioni”. Ho letto che si tratta di una raccolta di racconti brevi. Ti va di parlarcene?
RISPOSTA:
I quattordici racconti della raccolta non solo si svolgono in periodi di tempo diversi, ma appartengono a generi differenti (in ordine sparso: fan fiction, giallo, noir, epico, cronaca nera, horror, drammatico, erotico, fantascienza). Tutti i generi, infatti, si intrecciano nella mente dell’autore, che ha il dovere di intrattenere, se non di scuotere, il lettore. Il tema della raccolta è l’evidenza che non esistono confini definiti tra realtà e fantasia, perché a volte fatti veramente accaduti sembrano incredibili. Per questo motivo, è possibile che uno scrittore come H. G. Wells si accompagni a Sherlock Holmes; è possibile che Moll Flanders e Amleto tornino a vivere avventure verosimili nel futuro.
Sei stata un’insegnante per tutta la vita, oltre a una grande cultrice della letteratura e della traduzione, dei libri, della lettura e della scrittura. Quale consiglio puoi offrire ai giovani oggi per intraprendere una strada almeno simile alla tua?
RISPOSTA:
Suggerirei di leggere tanto e di tutto senza limiti. Importante sarebbe anche viaggiare da soli coltivando i sentimenti. Se il destino di una persona sta nella scrittura, avverrà qualcosa: uno o più incontri, una Fiera... Esattamente come è successo a me.
C’è qualcosa che manca nella tua incredibile e appassionante carriera? Se sì, che tassello vorresti aggiungere?
RISPOSTA:
Vorrei pubblicare una raccolta di poesie scritte appositamente in lingua inglese. Spero di poter realizzare il progetto grazie ai mei contatti in India, nazione di grande creatività e molto interessata alla poesia. I temi saranno, anzitutto, le relazioni umane, la società, la donna. Infine, aspetto di presentare le mie opere in una sede prestigiosa, che farebbe davvero la differenza.
Ricordo, infine, il tuo sito ufficiale presso il quale potrete trovare moltissime altre informazioni riguardanti la tua vita e la tua carriera: https://annamariadallolio.it .
Grazie per esserti prestata alle mie domande e in bocca al lupo per la tua luminosa carriera!
Celebrity intervista a cura di Tiziana Iaccarino.
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