“Il mistero della carrozza n.12” è un thriller psicologico dello scrittore Paolo Navi.
Confesso di leggere poco questo genere scritto da italiani e forse dovrei riparare a questa mancanza, ma al momento preferisco seguire i miei gusti personali e ciò che una trama, quando ben costruita, mi trasmette al momento dell'acquisto di un libro.
Questa storia che mi sembrava molto intrigante e anche molto interessante dati i presupposti, devo ammettere che, via via, andando verso il finale, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.
Perché dico questo?
In primis, ciò che si reputa certo, alla fine non lo è per niente, e mi sembra pure giusto perché questo genere presuppone una sorta di ambiguità narrativa tale da ingannare un po' il lettore, per impedirgli di arrivare subito all'epilogo.
Ciò che mi è piaciuto è la spontaneità con la quale il protagonista si approccia al lettore, perché permette un'immedesimazione piuttosto preventivata. In fondo, è normale rispecchiarsi nei protagonisti delle storie che si leggono, e in qualche modo prenderne il posto, cercare di individuarne la personalità per condividerla o penalizzarla, al contrario.
Con l'avanzare della storia, però, la trama diventa quasi surreale, poco credibile, fino a un epilogo del tutto inatteso, questo è vero, ma non comprensibile, nel senso che non lo si comprende per niente. Almeno io ho fatto fatica a capirlo.
Voi riuscirete a fare meglio di me? Spero di sì. Pertanto, vi lascio questo compito e questo piacere.
LA MIA VALUTAZIONE.
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