Andiamo a far... Colazione da Darcy?

Premetto che nel momento in cui sono sul punto di acquistare un libro, sia nel formato eBook che in quello cartaceo, la copertina ha la sua parte di influenza sulla decisione, così come il titolo e la trama (che, per carità, può anche ingannare e far pensare a un libro diverso da quello mostrato in vetrina). In questo caso è accaduto proprio questo.

Il romanzo, tra l'altro, è venduto in tre formati diversi, ciascuno con una copertina diversa. Quella più azzeccata, secondo la sottoscritta? La copertina del libro con copertina flessibile che, allo stato attuale, cioé quando sto scrivendo la recensione, a inizio novembre, è pure il formato che costa di meno (solo € 3,32 quindi se volete leggere la storia ve lo consiglio cliccando qui oppure la cover a fianco). La copertina del formato eBook è del tutto fuorviante, oltre che brutta, (posso dirlo?), così come il titolo, purtroppo.

Pensavo che quest'ultimo fosse adatto alla storia, invece... no.

Colazione da Darcy” è un titolo che fa pensare a una storia ambientata a New York, per quanto l'autrice sia britannica, e credo sia difficile trovare una location americana in un libro di uno scrittore d'oltremanica. Questo si evince anche dalla trama, dopotutto. Però, peccato!

Per quanto lodevole lo sforzo dell'autrice, e per quanto fluida la trama, devo dire che l'ho trovata in certi punti molto prevedibile e alquanto lenta, molto, troppo lenta. In tutto il suo percorso la protagonista, Darcy, non solo si dimostra una persona indecisa e immatura, ma anche molto ingenua.

Questo è una sorta di diario verso un'esperienza, a suo dire, straordinaria, un viaggio che la porta alla scoperta di un'isola ereditata che, in seguito, nelle note dell'autrice, si scoprirà essere un posto reale, visitato dalla stessa Ali McNamara, per quanto abbia un nome diverso. Comprendo, quindi, l'entusiasmo della scrittrice e l'ispirazione che deve averla spinta a scrivere questa storia, ma la trama è davvero povera. Non c'è nulla che appassioni davvero il lettore, è piatta, lineare, senza colpi di scena, se non l'unico a fine opera, oltre che triste, a essere sinceri, senza trasmettere nessun entusiasmo. Perché l'entusiasmo non ha mai animato neanche Darcy, così come non anima gli altri protagonisti o le figure minori che appaiono nel libro. È tutto molto sonnolento, scritto quasi perché andava scritto (magari l'autrice, dopo una vacanza sull'isola, non ha potuto farne a meno), ma che non vi sorprenderà, non vi farà incuriosire, non vi terrà sul filo del rasoio. È una storia spenta e per certi aspetti anche piuttosto noiosa.



LA MIA VALUTAZIONE.


 


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