A voi è mai capitato di imbattervi in libri dalle copertine favolose che, invece, avevano un contenuto penoso?
A me, spesso.
Anche leggendo la trama, a volte, mi è capitato di lasciarmi ingannare dall'apparenza, ovvero da ciò che quel libro voleva farmi credere di possedere: una storia che mi coinvolgesse.
In questo sono diventati molto bravi sia gli autori indie che le case editrici, attraverso la pratica di un marketing editoriale mirato ad attirare l'attenzione, spostare i riflettori su di sé, ma a offrire fuffa venduta come oro.
A volte, però, questi libri dalle copertine super fighe, luccicanti, luminose, molto curate, magari costosissime, e dai titoli che inneggiano un inglesismo “denoartri”, ovvero un inglese che si usa solo perché va di moda, perché fa figo, hanno trame che poi sono scadenti, tutte molto simili, tutte molto prevedibili, tutte molto noiose.
Da lettrice, oltre che da book blogger, dato che io i libri li compro, nella maggior parte dei casi, penso di meritare rispetto per il solo fatto che spendo dei soldi, che sia un euro o che siano venti euro.
Si chiama, appunto, rispetto per il consumatore: il lettore, l'acquirente, o come volete chiamarlo. Noi, per l'appunto. Chi paga, chi spende i suoi soldi e pensa di comprare un prodotto che abbia qualità, ma soprattutto che ci faccia evadere senza propinarci delle storie già lette, rilette, tritate, ritritate, frullate e semifrullate, con zuppa e pan bagnato. Insomma, la solita minestra.
Cadere
in queste, che sono delle sorti di trappole del marketing, è molto
facile, perché i libri vengono presentati tutti molto bene, al
massimo delle loro potenzialità, soprattutto se chi c'è dietro ha
talento per il marketing, e sa vendersi, a prescindere da qualsiasi
altro elemento possegga.
Va detto che è triste acquistare qualcosa che non rispecchia la trama o che racconta storie spesso uguali a se stesse e ad altre.
I tipici temi che potrete trovare in queste trame?
Per esempio:
amore/odio dei protagonisti;
lei s'innamora del fratello/amico di lui;
lui s'innamora della sorella/amica dell'amico fraterno;
protagonisti orfani che cercano il riscatto;
personaggi infantili, che compiono azioni adolescenziali;
lei arrapata appena vede i muscoli di lui (ma perché?!);
lui arrapato appena vede le forme di lei (ovvio!);
soliti uomini spregiudicati, mezzi delinquenti con zero morale, in tutti i sensi, anzi qua la morale si è venduta al miglior offerente;
lei/lui che se la fa con mezzo mondo, però ne ama uno solo/una sola, eh?!;
personaggi incoerenti, ci vuole un attimo in questo caso.
Insomma, fantasia portami via. Non c'è creatività, purtroppo. Va bene voler fantasticare, va bene voler evadere, va bene voler sognare, va bene provare a staccare la spina, ma creare una trama che abbia un senso e che stia in piedi è difficile e lo si nota fin troppo spesso. E non mi sto riferendo a libri pubblicati in self-publishing, io mi riferisco a tutti i tipi di pubblicazione, anche di case editrici che, me ne rendo conto, se un tema o una moda funziona, replicano senza scrupoli per fare soldi. Così, però, offrono al singolo acquirente, il lettore, cose già lette, prevedibili, scontate, noiose.
Il lettore, però, se si stanca non compra più. È questo il rischio che si corre. È questo che spesso può passare per la testa di chi spende dei soldi. Oggi è molto difficile bilanciare le spese per l'acquisto di libri, quindi bisogna essere oculati, perché la fregatura è dietro l'angolo.
Se poi, siete clienti abbonati a un'offerta tipo Kindle Unlimited di Amazon, allora potrete permettervi di leggere tutte le copie delle copie di romanzi che volete. Chi ve lo impedisce? Il tempo, dopotutto, è il vostro. Però, che tristezza!
Si deve cercare con attenzione la trama diversa, la storia con suspence, la descrizione che ci faccia capire che spenderemo veramente bene il nostro tempo, e i nostri soldi, con quel determinato libro.
Vi pare?
Fonte foto: pixabay.com
Tiziana Iaccarino.
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