Mangia prega ama

Confesso di aver letto “Mangia prega ama”, il romanzo cult di Elisabeth Gilbert molti anni dopo aver visto il film interpretato da Julia Roberts.

A suo tempo, la pellicola americana mi aveva particolarmente colpito, perché metteva in discussione una donna che, a quasi trentacinque anni, quindi non più giovanissima, falliva nel matrimonio e si rimetteva in discussione come persona.

Una scrittrice che, pur esplorando l'animo umano e raccontando l'universo, in realtà non si sentiva più in sintonia con esso.

Mi dissi che avrei letto, un giorno, anche il libro per scoprire, pagina dopo pagina, tutto ciò che questa donna, - a quanto pare il libro è autobiografico – abbia passato, e come sia riuscita a uscire dal tunnel delle sue sofferenze interiori.

Liz fa un lunghissimo percorso per ritrovare l'equilibrio interiore dopo un matrimonio fallito, come ho detto sopra, ma anche una relazione successiva finita male. Non sa più chi è, non sa in che direzione sta andando, non sa dove vuole andare e cosa vuole fare.

È una donna profondamente combattuta e infelice nell'animo che prende una decisione molto coraggiosa: un anno sabbatico tutto per sé durante il quale viaggerà per l'Italia, l'India e l'Indonesia.

Per fortuna un editore acquisterà i diritti del libro in scrittura e le darà il generoso acconto che le serve per partire, per lasciare l'America e per incamminarsi in quello che le sembrerà il più tortuoso cammino della sua esistenza.

Lei si vuole concedere piacere, ma anche spiritualità. Ha bisogno di ricostruire la persona che è, un pezzo dopo l'altro, partendo dal suo Io più profondo. Ha bisogno di cancellare il passato, di lasciare alle spalle gli errori commessi, i disastri accaduti, le cadute in cui è scivolata, le difficoltà che l'hanno portata a capire quanto fosse infelice fino a quel momento.

In questo romanzo capisci che essere felici, anzi sereni, e soprattutto appagati, realizzati, contenti e in equilibrio con se stessi, non vuol dire avere una vita perfetta o vivere nell'agio. Vuol dire pensare esclusivamente a sé, a ciò che ci fa stare bene, a ciò che ci mette in pace con il mondo. E questo processo non è così facile o così scontato come si pensa, quando passi per grandi dolori e superi scogli che credevi insormontabili.

Liz scoprirà, attraverso i suoi viaggi, aspetti di sé e della vita che neanche immaginava esistessero, riuscendo faticosamente nel suo obiettivo, senza per questo cedere, ogni tanto, alla malinconia e al disagio nel quale è sprofondata.

Lei si è persa e tutto ciò che deve fare è ritrovarsi.

Una crisi di mezza età? Può darsi. Chi non ne ha, dopotutto.

Il romanzo ha attirato la mia attenzione per la grande veridicità che contiene, perché gli argomenti di fondamentalmente importanza e di grande profondità culturale e umana in esso trattati, soprattutto nel parlare di religione e di credo, oltre che dei mille modi per trovare la pace interiore, possono riguardare ciascuno di noi.

È un romanzo che leggi una volta e che vuoi rileggere mille altre, perché ti fa stare semplicemente bene. Perché riassesta il tuo pensiero di essere sola in mezzo al mondo, persa nel tuo squilibrio senza sapere che gli esseri umani siano tutti poco equilibrati e tutti bisognosi di fare, in fondo, un viaggio simile a quello che fa la protagonista.

Questo romanzo è di un'intensità che ti rimette a nuovo, che ti fa porre delle domande e che ti offre delle eventuali, papabili risposte, senza la pretesa di farle diventare anche tue. Ciascuno deve avere le sue, in fin dei conti, su se stesso e sull'esistenza umana.

Se non siete in grado di guardare dentro il vostro io, se non riuscite ad addentrarvi nell'animo umano come se faceste un viaggio diverso dagli altri, non potete comprendere la bellezza e la poeticità di quest'opera.

Consigliato soltanto ai lettori più sensibili e a quelli che sanno mettersi in discussione, partendo da zero.

Questa storia offre un grande conforto e una grande armonia interiore.

Leggetela, perché è molto più di un semplice, qualunque, romanzo.


LA MIA VALUTAZIONE


 

 

Commenti