“Ritorno alla casa dei ricordi” di Helen Pollard è il seguito del romanzo “La piccola casa dei ricordi perduti” che avevo letto in precedenza. Tra l'altro, alla serie appartiene anche un terzo lavoro che mi appresterò a leggere quanto prima per completarla, ma in questo articoletto recensirò la seconda opera.
A differenza della prima, dove l'argomento era centrato su un doppio tradimento che aveva convinto la protagonista a restare nella pensione in cui alloggiava con il fidanzato, il quale era stato a letto con la moglie del proprietario, cosa che avevo giudicato alquanto paradossale, in questo secondo lavoro c'è una situazione molto più stabile, più credibile, anche più ragionevole.
Emmy si è convinta a tornare in Francia e a mollare la sua vita in Inghilterra, per dirigere insieme a Rupert, proprietario de La Cour des Roses, la detta pensioncina immersa nel verde della campagna francese dove accogliere turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Emmy non sarà soltanto un aiuto per Rupert, ma anche un'amica, una confidente, una valida collaboratrice, una tuttofare in un luogo che ha bisogno di essere portato avanti con disciplina e amore.
La nuova avventura che l'attende non la spaventa, anzi le piace, soprattutto perché riesce a circondarsi d'amore e di amicizie, frequenta un bell'uomo come Alain, ha amici come Sophie e Jonathan e tanta voglia di ricominciare da zero. Peccato, però, che non sempre le cose vadano come ci si aspetta o come si vuole, soprattutto quando alla pensione si ripresenta Gloria, la moglie fedifraga di Rupert, la quale pretende di recuperare il suo ruolo sul posto, facendosi perdonare dal marito. Cosa che sconvolgerebbe di nuovo la vita di Emmy, perché l'obiettivo di Gloria è quello di far chiudere La Cour des Roses e convincere il marito a tornare in Inghilterra. A quel punto, che ne sarà di Emmy che aveva progettato la sua nuova esistenza proprio in Francia in virtù della bellissima proprietà turistica di Rupert?
Non dirò altro per non togliere ai lettori la curiosità di scoprire cosa accadrà, perché posso dire che questa storia si è ripresa alla grande con la seconda parte, permettendomi di apprezzare anche lo stile narrativo dell'autrice e l'evolversi della vicenda.
LA STORIA SI POTREBBE GUSTARE CON UN BUON...
tiramisù.
LA MIA VALUTAZIONE.
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