Io sono convinta che in Italia si faccia poca propaganda intorno all'arte e alla cultura che ci appartengono.
Reputo che si possa fare sempre di più e sempre di meglio, invece, che dovremmo essere in grado di far conoscere all'estero ciò che il Belpaese possa offrire in ogni suo ambito, perché l'Italia ha tutte le carte in regola per primeggiare in Europa e soprattutto per incrementare le sue risorse persino nel turismo, attraverso l'arte. In fondo, i turisti in Italia non vengono solo per fare un'indimenticabile vacanza al mare o in montagna, ma anche per visitare i musei, per lasciarsi conquistare dalla cultura enogastronomica, dalla bellezza delle città, dall'arte che esse offrono sia al nord che al sud.
Peccato che la politica italiana trascuri spesso le potenzialità che ha il nostro Paese in ambito artistico e culturale, così come trascura l'idea di propagandare la letteratura e far capire agli italiani l'importanza dei libri e della lettura.
La letteratura italiana è uno dei gioielli del Belpaese, perché ci ha forgiato, ci ha offerto l'opportunità di far conoscere la storia e la poesia dei nostri artisti, ma viene poco pubblicizzata e quindi spesso passa per “poco importante”, al punto che, finita la scuola dell'obbligo, è facile che certe nozioni o certi importanti personaggi vengano dimenticati o addirittura non riconosciuti nel tempo dai comuni cittadini.
Come è possibile trascurare questo fondamentale aspetto per chi deve e può restare aggiornato e acculturato già solo per il fatto di appartenere a uno dei Paesi più ricchi di storia e cultura al mondo?
Non ne ho idea.
Io ho vissuto molti anni in Inghilterra e ciò che mi viene in mente è l'importanza che quel Paese dà alle sue tradizioni, all'arte e alla cultura, alla letteratura, alla musica, a tutto ciò e a chi ha reso celebre ogni angolo del loro territorio.
Pensate che in Inghilterra persino le banconote riportano frasi estratte da romanzi celebri come “Orgoglio e pregiudizio” su cui hanno stampato la frase “I declare after all there is no enjoyment like reading” (traduzione: “Dichiaro che non c'è nessuno svago come la lettura”) di Jane Austen con l'immagine della stessa autrice sulla banconota.
Questa scelta è stata presa dopo aver considerato che non ci fosse una sufficiente presenza femminile su monete e banconote, per cui hanno deciso di rimediare con una delle loro scrittrici passate alla storia. Si dice che lei abbia sostituito Charles Darwin sulle banconote da dieci sterline, ma questo deve avere molto inorgoglito le donne inglesi, perché è così reputato fondamentale il loro ruolo nella società e nella storia a cui appartengono.
Mi sono spesso chiesta cosa ci possa essere di più bello per una scrittrice che essere riconosciuta come orgoglio nazionale ed essere riportata sulle banconote in modo che tutti, tra le mani, possano farci caso, possano considerarla, leggere e rileggere le sue parole, ricordarla, considerarla come una preziosa pietra miliare della letteratura mondiale.
Io sono convinta che una buona propaganda culturale possa fare soltanto del bene al nostro Paese, così come fanno da altre parti, dove vengono considerate anche le donne in qualità di artiste capaci di rendere orgoglioso il Paese a cui appartengono.
In
pratica all'estero non vale il detto: “Nessuno è profeta in
patria” come noterete dalla foto che ho conservato dei miei tempi inglesi.
Chi era Jane Austen?
Jane Austen è una scrittrice britannica vissuta tra il XVIII e il XIX secolo. Le sue opere, tra cui “Orgoglio e pregiudizio”, riscuotono molto successo e la annoverano tra le autrici più famose e conosciute di sempre.
Tiziana.
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