“Vicious in Vegas” è il nuovo romanzo delle peperoncine, Michela Piazza e Pamela Boiocchi, un duo ben compatto che negli anni ha dimostrato una grande intesa e molto talento in ambito letterario.
Ho avuto il piacere di leggere in anteprima la loro storia che vi consiglio caldamente, perché se amate le storie d'amore tormentate, sensuali e avventurose, allo stesso tempo, questa fa per voi.
VIKTOR.
Viktor è un uomo potente a Las Vegas, la città del peccato per antonomasia, dove la gente può spendere fiumi di denaro in ciò che ha sempre sognato, sentendosi libero di essere se stessa.
Lui vive accontentando le persone che entrano nel suo club, vive per assecondare i loro vizi, per compiacerli, per farli diventare tanto reali da non dimenticarli più. Viktor ha tutto ed è pure molto rispettato, è un uomo forte e dissoluto, intelligente e scaltro, severo e determinato in tutto ciò che fa e che vuole. Nessuno può ferirlo o fargli danno. Nessuno può ingannarlo o sfidarlo, perché il denaro dà potere e rispetto.
Lui è un uomo che sa ciò che vuole e non se lo lascia sfuggire per niente al mondo.
Eppure, come ogni essere umano sulla faccia della Terra, ha un punto debole, un solo punto debole. Il suo tallone d'Achille si chiama Ava, ed è la sua “protetta”, anzi per meglio dire la sorellina del suo migliore amico Mark, morto anni prima. Per questo motivo, e anche perché entrambi i fratelli erano già rimasti orfani, a causa di un incidente stradale dei genitori, la giovane Ava è rimasta sola al mondo, ma Mark, che era in affari con Viktor e di lui si fidava totalmente, è rimasta nelle mani di quest'ultimo. Viktor, infatti, è diventato il suo tutore legale fino al compimento dei ventuno anni della ragazza, quando lei entrerà in possesso del patrimonio che le ha lasciato la famiglia.
C'è qualcosa di molto ambiguo e sottile che, a dire il vero, lega da sempre Viktor e Ava, perché lui l'ha vista crescere (hanno quindici anni di differenza), l'ha vista fiorire e poi... l'ha spedita a studiare lontano da sé, a New York, per non dover cedere alla tentazione che gli dice quanto lei sia importante per lui. Sì, lei è l'unica donna che Viktor rispetta e tiene in considerazione, per quanto tra loro non ci sia che una semplice amicizia dovuta alle circostanze.
Viktor non si lega a nessuno, non ama nessuno, si diverte e basta con le donne. Gli serve e gli basta “fottere” per sentirsi soddisfatto come uomo. A lui sessualmente non serve altro. Non serve nessuno.
EPPURE...
A lui serve lei. Solo lei. Ava. E quando lei ricompare come un angelo pronto a redimere il suo demone, lui farà di tutto per tenere a bada i propri istinti, il proprio desiderio, le proprie ansie, le paure sentimentali con cui sembra farsi scudo per nascondere ciò che custodisce dentro di sé come un tesoro, come un segreto inconfessabile, le proprie ansie, ma soprattutto le proprie speranze.
AVA.
Ava non è da meno, ma ci sarà un momento in cui il loro rapporto tanto limpido e trasparente, tanto pulito e intoccabile sembrerà perduto, un momento in cui i due, forse, verranno inevitabilmente separati per sempre.
Da chi e in che modo non ve lo posso dire, perché questa storia è davvero da leggere.
Lo stile diretto e innovativo delle autrici.
Lo stile diretto e innovativo delle autrici rende la lettura molto accattivante e coinvolgente, molto scorrevole e piacevole al punto da non riuscire a staccarsi dalle pagine. In questo romanzo, in particolar modo, forse più che in altri, ho trovato qualcosa di assolutamente seducente. Sì, perché questa è una storia seducente, in quanto spinge il lettore ad abbeverarsi dei sentimenti che aleggiano tra i protagonisti, tanto sottili, ma anche tanto evidenti. Due poli opposti che si attraggono in modo inevitabile. Due poli opposti che sembrano essere fatti apposta l'uno per l'altra, anche se non lo ammetterebbero mai.
Il lettore viene coinvolto in questa sorta di... “Sono qui per te”, “Prendimi perché ti appartengo” detto, insinuato, pensato, avanzato da lei e in una sorta di... “Non sai quel che fai”, “Non sei come pensavo”, “Posso soltanto proteggerti” pronunciato, urlato, detestato persino da lui, una sorta di messaggi in codice espressi da sguardi, da parole semplici che nascondono significati ben più precisi, atteggiamenti e comportamenti che precludono un vero e proprio idillio tra innamorati che sanno di esserlo, ma non possono o non vogliono ammetterlo neanche a se stessi.
LA MIA VALUTAZIONE.
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